Breaking2: il tentativo di correre la maratona entro 2 ore è sfumato

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Il tentativo di correre la maratona sotto le due ore non è riuscito. La sfida Breaking2 è stata tentata questa mattina all’Autodromo di Monza da tre atleti africani tra i più forti al mondo: il kenyano Eliud Kipchoge, l’etiope Lelisa Desisa e l’eritreo Zersenay Tadese, che hanno provato a superare l’attuale record mondiale di 2h 02’ 57” stabilito da un altro kenyano, Dennis Kimetto, nel 2014 a Berlino.

Il progetto, sponsorizzato da Nike, ha interessato scienziati di diverse discipline – genetisti, nutrizionisti, medici, esperti di biomeccanica e bioenergetica – che hanno seguito i tre runner durante le fasi di preparazione, in una sfida che non è stata però solo di tipo sportivo.

La tecnologia ha avuto un ruolo chiave nel progetto, che si è avvalso di satelliti per lo studio delle condizioni climatiche delle maratone corse in passato, nel tentativo di individuare la condizione ideale per gli atleti, oltre che per lo studio dell’abbigliamento che i tre atleti hanno indossato – capace di ottimizzarne l’aerodinamicità – e, naturalmente, delle scarpe: le Nike Zoom Vaporfly Elite, con all’interno una soletta ricurva in fibra di carbonio, capace di restituire una maggior quantità di forza elastica rispetto a una scarpa tradizionale.

Non è stata scelta a caso nemmeno la location. L’Autodromo di Monza, infatti, pare possieda le condizioni ideali per correre una maratona: si tratta di un luogo piatto, senza vento e con una temperatura media di 11 gradi. In più, i tre protagonisti hanno corso assieme ad altri tre corridori, che si sono alternati davanti a loro con il compito di tirarli.

Anche se la sfida fosse andata a buon fine, il record probabilmente non sarebbe stato omologato. Nonostante ciò, si sarebbe trattato di un risultato storico, che è sfumato solo per un soffio.

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