Kawasaki, quando la Z900RS incontra tre top customizer giapponesi

  1. Home
  2. Moto
  3. Kawasaki, quando la Z900RS incontra tre top customizer giapponesi

Kawasaki e il mondo custom: una storia d’amore iniziata nel lontano 1972 con il modello Z1 Super Four e mai terminata, che ha da sempre la sua luna di miele nel marchio Z. E la Z900RS non è da meno, come ha dimostrato al recente EICMA 2017 con la neonata Z900RS CAFE.

Basta un cupolino per cambiare spirito a una moto? Forse no, ma se consegni la gamma RS alle mani giuste allora tutto è possibile. E così ha fatto la casa giapponese chiamando tre top customizer connazionali a creare tre Z900RS uniche, con l’accesso esclusivo ai modelli di pre-produzione: Custom Bito R&D, Moto Corse e Doremi Collection.

La Z900RS di Custom Bito R&D

La Bito R&D di Toyooka, nella provincia di Hyogo, è guidata da Jo Bito, famoso tuner noto in tutto il mondo per prodotti innovativi come i cerchi JB Magtan. La sua prima impressione della Z900RS è stata: “È una bella moto che riesce a comunicare il ‘carattere’ Kawasaki al primo sguardo. Anche se ha un motore raffreddato a liquido, ha rifiniture che ricordano quello ad aria; il serbatoio ha un volume generoso; le sospensioni e i freni sono di ottima qualità e la moto è davvero maneggevole. Puoi davvero sentire l’eredità della leggendaria Z1”. Bito-san ha trattato la Z900RS come fosse sua, aggiungendo i suoi inconfondibili cerchi Magtan, e creando molte altre parti per darle un’anima racing.

La Z900RS di Moto Corse

Shin Kondo di Moto Corse, leader giapponese nella preparazione di moto italiane, ha stupito Kawasaki ‘confessando’ di aver avuto una 750 Mach iV H2 del 1972, ma soprattutto creando una moto di ottimo livello: “Guidando lungo la Nishi-Meihan Expressway, mi sono innamorato del feeling trasmesso dal quattro cilindri Kawasaki e dal suono dello scarico. Durante quel giro abbiamo incontrato altri piloti possessori di serie Z. Da quando ho iniziato questo lavoro, ho sempre voluto occuparmi di una Kawasaki Z”. E il risultato è un tripudio di parti in carbonio e di accorgimenti stilistici (come le strisce adesive sul serbatoio e il disegno della sella) semplici ma che rendono la Z900RS elegante e ‘italiana’.

La Z900RS di Doremi Collection

La versione della Doremi Collection invece è una citazione: il riferimento esplicito è alla Yoshimura Z1 guidata da Wes Cooley nella serie AMA Superbike negli anni ‘70. Il mitico scarico opaco 4 in 4, la cover e gli indicatori di direzione arancio cromati tradiscono la passione di Hiroshi Take per la serie Z: “Stiamo entrando nell’era del cosplay. Cambiare sella e montare semplicemente degli scarichi aftermarket non sarà sufficiente per distinguersi. Personalizzare una moto significa riuscire a far dire a chi la vede: ‘Questa sì che è diversa e originale’”.

Una manciata di aggiustamenti sapienti e da una base che è già un cult ecco uscire tre moto uniche: se sai quello che fai, un cupolino basta davvero.

Honda CB4 Interceptor: Una scultura Total Black
MX470: Sicurezza e Comfort per l’Off-Road

Potrebbe interessarti…

Menu