Il Monza Rally Show compie quarant’anni. Una manifestazione nata quasi per scommessa nel 1978 quando, sotto una fitta nevicata, l’Autodromo aprì per la prima volta le porte alle auto per un mini rally concentrato (solo prove speciali, senza trasferimenti) che poteva essere seguito in tutte le sue fasi con brevi e facili spostamenti a piedi. Durante le prime edizioni le derapate avvenivano nello sterrato intorno alle tre piste, poi abbandonato a favore del solo asfalto. Tuttavia, il cambiamento non tolse nulla allo spettacolo, anzi, attirò l’interesse anche di piloti velocisti e di motociclisti, catturando l’attenzione del pubblico che, sempre più numeroso, arrivava a Monza per assistere alle sfide tra campioni di diverse discipline a cui si aggiunsero, nel tempo, anche personaggi dello spettacolo con la passione per la guida sportiva.
Oggi il Monza Rally Show è la manifestazione monzese più affollata dopo il Gran Premio di Formula 1, una gara-spettacolo che culmina nella prova finale di inseguimento a eliminazione diretta, il Masters’ Show. Da qui è passata l’evoluzione automobilistica degli ultimi trent’anni e hanno lasciato il segno grandi campioni come Markku Alen, Marcus Gronholm, Michele Alboreto, Jean Alesi, Alex Zanardi, Miki Biasion, Colin McRae, Dani Sordo, Ivan Capelli, Giancarlo Fisichella, Dindo Capello, Graziano e Valentino Rossi, Sebastian Loeb, Loris Capirossi, Toni Cairoli e molti altri.
The Show Must Go Hard è lo slogan dell’edizione 2018, garanzia di nuove forti emozioni, con 9 prove speciali che vedranno gli oltre 120 equipaggi, fra vetture moderne e storiche, fronteggiarsi fra le chicane che caratterizzano i circa 150 chilometri (109 per le storiche) complessivi. Tra i protagonisti spicca ovviamente Valentino Rossi, a caccia della settima vittoria assoluta, assistito dall’inseparabile Carlo Cassina su una Ford Fiesta, quest’anno di tipo WRC Plus. In cerca di rivincite anche Marco Bonanomi – che l’anno scorso si è visto sfumare la vittoria per un soffio – su una Ford Fiesta WRC navigato da Gigi Pirollo, e Tony Cairoli con la Hyundai i20 affiancato da Eleonora Mori. Presente anche il finlandese Teemu Suninen, pilota ufficiale WRC della Ford, reduce dal terzo posto conquistato in Portogallo; e poi il britannico Yates Rhys, Marco Spinelli, Luca Rossetti, Piero Longhi, Alessandro Perico, Stefano D’Aste, Pier Franco Uzzeni, Fabio Babini e i plurititolati Paolo Andreucci e Anna Andreussi che sulla loro Peugeot 208 avranno il numero 11 a rappresentare i titoli italiani conquistati. In gara anche Davide Valsecchi, Uccio Salucci, i fratelli Guido e Pietro Meda e Rachele Somaschini, testimonial della lotta contro la fibrosi cistica.
Delle 97 auto moderne presenti, 14 sono WRC, oltre alle 4 Plus, più di sessanta le R5. Fra le vetture storiche spiccano una Lancia Stratos, quattro Lancia 037, due Sierra Cosworth e numerose Porsche 911 RS degli anni Settanta e Ottanta. Inoltre, una novità molto attesa è rappresentata dall’utilizzo di una pedana jump sia nel Masters’ Show sia in alcune prove speciali.