Inaugurata lo scorso 3 gennaio nel giorno del cinquantesimo compleanno di Schumacher, la mostra Michael 50 resterà aperta fino al 30 aprile al Museo Ferrari di Maranello.
Organizzata in collaborazione con la Fondazione Keep Fighting, e affiancata alle altre mostre del Museo Ferrari Driven by Enzo e Passion and Legend, l’esposizione ripercorre la straordinaria carriera del campione tedesco e i record ineguagliati da lui raggiunti nella Formula 1.
Le monoposto Ferrari più importanti tra quelle guidate da Schumacher nei suoi 11 anni con la Scuderia sono riunite nella Sala delle Vittorie: dalla F310 del 1996 – con la quale vinse tre GP nella sua prima stagione con il Cavallino Rampante – alla F399 che conquistò il titolo Costruttori nel 1999, aprendo un eccezionale ciclo vincente.
Presente anche la F1-2000 della leggendaria Alba Rossa, con cui Michael conquistò a Suzuka il titolo mondiale a 21 anni di distanza da Jody Scheckter, oltre alla F2002 e la F2004, le vetture dei record, e la 248 F1 del 2006, la monoposto della sua settantaduesima vittoria, l’ultima con Ferrari.
La mostra rivela anche un lato meno noto di Schumacher, quello di sviluppatore di vetture stradali. Dopo avere lasciato la Formula 1, infatti, il campione di Kerpen rimase in Ferrari non solo come consulente della Scuderia, ma anche per contribuire alla messa a punto di alcune vetture stradali, tra cui la 430 Scuderia del 2007 e la Ferrari California del 2008.