Interviste indimenticabili: i piloti rockstar

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Deliranti. Allucinate. Ai limiti della rissa. Sono le interviste di cui vi parliamo questo numero. Tra le nostre star, anche Max Biaggi e Carl Fogarty

Per la prima volta, Riders ha trattato i piloti alla stregua delle rockstar: facendoli incazzare per le domande e raccontando tutto. A volte fin troppo (vero Colin? Vero Max?). Ecco le nostre migliori interviste.

Carl Fogarty

Interviste indimenticabili: i piloti rockstar

Due sono le immagini che ci tornano in mente quando pensiamo a questa intervista. La prima: stiamo scattando nel giardino di casa, Carl confessa che deve andare in bagno; ma invece di rientrare, si gira e la fa su un cespuglio. Vero selvaggio. Vero eroe. La seconda: cosa ci scriviamo sulla tomba quando morirai? Carl Fogarty sputa il nocciolo dell’oliva per terra e risponde: «Qui giace il più grande motociclista di tutti i tempi». Una delle interviste migliori di sempre.

Foto di max&douglas

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Colin Edwards

Hospitality del team Yamaha Tech3. Colin masticava tabacco e beveva birre. Poi ci porta nel suo motorhome: pieno di film porno e riviste di armi. Noi scriviamo tutto. Ne esce fuori un’intervista storica con dettagli anche piuttosto precisi delle sue parti intime. E con questa frase: «La figa è la cosa migliore al mondo. L’unico problema è che la figa e il culo sono troppo vicini». Mesi dopo lo incontriamo e lui ci dice: «Ritenetevi fortunati se non vi ho sparato alle gambe».

Foto di Patrick Cavan Brown/Shadowdetails

Andrea Iannone

Adesso corre per la Suzuki in MotoGP. Noi lo abbiamo intervistato quando era in Moto2 e poi in Ducati. La prima derapando nelle rotonde di Milano e facendo incazzare i residenti (che si affacciavano per lamentarsi). La seconda a Vasto, a casa sua, passandoci insieme una notte. Proprio quest’ultima volta ci confessò che aveva un debole per Belen, che avrebbe voluto conoscere e che avrebbe fatto di tutto per conquistarla. Bene, guardate con chi sta adesso: controprova della sua determinazione.

Servizio di Filippo La Bruna; Foto di Toni Thorimbert

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Max Biaggi

Interviste indimenticabili: i piloti rockstar

Montecarlo. Ci passiamo insieme due giorni. Il primo di shooting, e fin qui tutto bene. Il secondo di intervista. Noi facciamo gli avvocati dell’accusa e gli chiediamo conto di tutte le dicerie su di lui. Compresa quella che le sue donne fossero solo delle coperture: lui perde la pazienza, sbatte un pugno sul tavolo e urla: «Questa è la più grande cazzata che abbia mai sentito». Ancora adesso è incazzato con Riders. Ma ci vogliamo far perdonare, promesso.

Servizio di Filippo La Bruna; Foto di max&douglas

«Non sono figlio di un pilota. E questo certo non ha aiutato a inserirmi nel mondo delle corse. Sto antipatico perché ho iniziato a correre a 19 anni e tre anni dopo ero campione del mondo» – Max Biaggi

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Noriyuki Haga

Fumava un pacchetto al giorno di sigarette al mentolo, collezionava orologi e diceva che il suo allenamento era «solo chiavale». Rispondeva a monosillabi, allora noi per scuoterlo un po’ lo stuzzichiamo sul luogo comune che i giapponesi lo hanno piccolo, con tutti gli imbarazzi del caso. Lui capisce dove vogliamo arrivare e comincia a mimare le proprie dimensioni concludendo con un fantastico: «Io? Noooo. Nolmale». Meraviglioso Haga…

Servizio di Filippo La Bruna; Foto di max&douglas

Marco Lucchinelli

Interviste indimenticabili: i piloti rockstar

Una bomba. Non riuscivi a fermarlo. Partiva con le parole e non gli stavi dietro. Ma più delle sue frasi parlavano i suoi atteggiamenti e il modo in cui conservava i suoi guanti, le sue tute, i suoi trofei: abbandonati in un casale della Valsellustra, sepolti dalla polvere e dalla cacca di rondine. Aveva un piercing al capezzolo: «Mi piacciono le cose che mi fan paura». Guidate le moto che ha guidato lui e poi provate a dargli torto.

Foto di Jacopo Benassi

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