Centodieci anni di Alfa Romeo. Precisamene il 24 giugno 1910 nasceva il marchio che per gli alfisti non rappresenta solo un brand automobilistico quanto una fede, non un semplice attaccamento alla casacca, ma un rapporto viscerale che ha creato collettivi e club con tanto di gruppi locali e filiali che, giusto qualche giorno fa, si sono dati appuntamento al Museo Alfa Romeo per aprire le celebrazioni del prestigioso anniversario

Articolo di Carlo Mandelli

TESORO NASCOSTO

Per spegnere le candeline sulla torta di compleanno, il Biscione non poteva che chiamare a raccolta i propri fedeli, in tutta sicurezza, in quel luogo leggendario qual è il Museo, che sorge proprio dove le Alfa sono state costruite per lungo tempo. Per l’occasione Alfa Romeo ha anche deciso di rende visitabile l’area Collezione, ovvero i depositi del Museo che sino ad ora erano rimasti chiusi al pubblico, consentendo così di accedere a una sorta di scrigno del tesoro dell’automobilismo. In totale, tra le mura di Arese ci sono 150 automobili, motori da strada, aeronautici e nautici, trofei, oggetti artistici, per un totale di 18 aree tematiche.

CHIAMAMI CAIMANO E PROTEO

Tra distese di vetture incastrate chissà come nelle stanze del Museo c’è un po’ la storia dell’auto italiana, quella che ha fatto il giro del mondo attraverso nomi quasi mitologici, sussurrati nel corso degli anni tra gli uffici dei designer e le linee di produzione, molti dei quali rimasti solo prototipi e quindi considerati, nell’immaginario collettivo, talmente belli da non poter essere capiti. E allora ecco le concept car Caimano e Proteo, i prototipi Scarabeo, Sprint 6C, ma anche una originale Giulia ancora camuffata. L’area del mito lascia poi lo spazio a quello delle competizioni, della Formula 1 e della Formula Indy, senza dimenticare le RL, le 6C di Jano e le vetture più recenti, sia da corsa che da strada. 

L’ALFETTA DI FANGIO

Perché quella di Alfa Romeo è anche una storia di trofei conquistati sul campo, imprese epiche e nomi che contano nel mondo delle corse. Parlando di prestazioni non si può trascurare come Alfa Romeo sia stato il costruttore numero uno a trionfare nel primo Gran Premio e nell’edizione inaugurale della Formula 1, nel 1950, con Nino Farina a bordo di una Gran Premio Tipo 158 Alfetta. Il successo è stato bissato nel 51 da Juan Manuel Fangio su quell’Alfetta 159 che tanta polvere ha fatto mangiare in quegli anni agli avvelenati avversari. 

GTA

Durante la festa di compleanno Alfa ha svelato anche la nuova Giulia GTA, l’iconica serie limitata concepita per il suo 110° anniversario, e che si ispira tecnicamente e concettualmente alla Giulia GTA del 1965: la Gran Turismo Alleggerita, sviluppata da Autodelta a partire dalla Giulia Sprint GT che collezionò successi sportivi in tutto il mondo. Giulia GTA deriva da Giulia Quadrifoglio, con cento chilogrammi in meno, ed è equipaggiata con una versione potenziata del motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo da 540 cavalli. Per la supercar del Biscione, disponibile anche nella versione M biposto che poco ha da invidiare alle auto da corsa, sono state sviluppate soluzioni tecniche specifiche anche per aerodinamica, assetto e handling. Una leggenda che si rinnova e un autentico ritorno alle radici di Alfa Romeo, quelle che affondano nel mondo delle prestazioni e del granturismo.

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