Dimensioni americane per il suv dell’ovale blu, gigante ibrido plug-in che, al V6 da 457 CV, abbina la spina per la ricarica
DI CARLO MANDELLI
Imponente al punto da incutere timore e nato sulle strade americane, il nuovo Explorer di Ford è arrivato anche da noi. Quello che abbiamo provato nei giorni scorsi per le strette strade italiane, sentendoci un po’ come fossimo a spasso su una Route 50 nel Nevada, la più solitaria di tutti gli Usa, o una 60 in Texas, è il veicolo ibrido più potente del costruttore di Dearborn.
Dopo una storia di successo nel nuovo continente, Explorer è sbarcato anche dalle nostre parti con un’unica versione, quella ibrida plug-in equipaggiata con un motore EcoBoost 3.0 V6, abbinato ad un motore elettrico, per un totale di 457 CV a disposizione sotto il pedale dell’acceleratore e 825 Nm di coppia. Un gigante buono, se non lo fai arrabbiare, che garantisce anche 48 km di autonomia in modalità completamente elettrica.
A gestire la mole e la potenza di Explorer ci pensa l’Intelligent All-Wheel Drive con cambio automatico a dieci rapporti e il Terrain Management System con sette modalità di guida diverse. Dentro, ci si sta comodamente in sette e se viaggiate con bagaglio pesante nessun problema, perché al nuovo Explorer potete attaccare un traino fino a 2.500 kg. I sistemi di assistenza alla guida aiutano anche a manovrare il vero e proprio full-size, rendendolo maneggevole quasi fosse un’auto di piccole dimensioni. Quasi.
Il listino parla chiaro: un solo allestimento, ST Line e un solo prezzo, 81 mila euro per portarselo a casa, ma prendete bene le misure del garage. Per il resto, sul nuovo Explorer ci si sta decisamente bene. Tutto è di serie e c’è solo la tinta della carrozzeria da scegliere. Il fascino è quello di un mezzo tipicamente yankee, che invita alla pigrizia ma, in caso di necessità (o volontà) tira fuori dei gran muscoli e tanta arroganza.