OLTRE AGLI AUGURI HO ALCUNI DESIDERI, tipo quello di vedere per strada qualche brutta special in meno. ma ho anche UN RICORDO DI TEMPI MOLTO BUI E pure UNA SCABROSA CONFESSIONE da farvi. BUON NATALE RIDERS, ci vediamo neL 2021
di Marco Masetti
Adorate lettrici e distinti lettori, vi giungano chiare e forti le mie parole d’augurio per felici feste e un sereno e proficuo anno nuovo.
Scherzavo, non è vero.
Contromano non ama le sdolcinate canzoni sotto l’albero che, non a caso, è decorato con numerose palle. Non scherza nemmeno colui il quale (oddio, non mi ero mai definito un “colui il quale” in vita mia) verga il monitor del computer per scrivere quel che leggete. Vi farò una clamorosa rivelazione, uno di quegli scoop che, come dicono i poveri di spirito, infiamma la rete e diventa trend topic: NON HO MAI VISTO UNA POLTRONA PER DUE!
Lo so, è roba che può far perdere la cittadinanza e, lo ammetto, non ho nemmeno mai buttato un occhio a qualche vanziniano “Vacanze di Natale” a Cortina o a Pinzolo. Asociale, anaffettivo, snob, antitaliano… sono abituato a essere (mal) catalogato ma, se proprio ci tenete, qualche augurio lo posso dispensare.
Vi auguro giorni sereni e felici con le persone, gli animali e le moto che amate. Magari in un Paese più educato, pulito, con più gente che legge libri (magari non quelli di fiction storica di Bruno Vespa). Vorrei che la gente smettesse di segare e deturpare moto magari belle, per “farsi” special brutte come una notte di insonnia, naturalmente senza nemmeno un vasetto di Nutella a portata di mano.
Se fosse possibile sarebbe splendido avere un po’ meno di tivù spazzatura, di social rincretinenti, di influencer, di ragazzine che si rifanno le labbra, le tette e il culo a 17 anni, magari con l’obiettivo di fare la escort. Auguro una serena salvezza ai tifosi del Bologna e di tutte le squadre che, se non sono pericolanti, poco ci manca. Uno splendido 2021 con politici che provino a governare con leggi scritte un po’ meno peggio di quelle si leggono ogni tanto, ricche di avverbi e povere di idee.
Basta, mi fermo, potrei andare avanti per mesi e non vorrei fracassarvi il fracassabile. Quindi stop, del resto il 25 dicembre è un giorno come gli altri; stesso discorso per quell’attimo che va dal 31 dicembre a primo gennaio in cui si indossa qualcosa di rosso, ci si ingozza di roba non sempre al massimo della qualità, iniziando l’anno devastati, brufolosi e, qualche volta, con problemi con la giustizia o circondati dall’esecrazione della famiglia degli amici. Fate i bravi, che il momento non è eccezionale, ma ricordatevi che andò decisamente peggio a quelli che si svegliarono, considerandosi già fortunati così, il 1° gennaio del 1945.
Tenete botta, come diciamo noi romagnofoni e a presto. Fra un anno.