110 pezzi (e non per caso) di un’edizione speciale che suggella un patto Italia-Francia fondato sulla sportività e sul buon gusto
di Alfredo Verdicchio
Moto e auto di una volta non se ne fanno più. Però si possono rivivere le antiche emozioni sognando i fasti di un tempo. In casa MV Agusta, poi, se c’è una cosa che proprio non manca sono i richiami al passato, a quell’heritage indimenticabile, agli indelebili sucessi psortivi. Dalle “classiche” versioni Tamburini (il designer cui si deve la F4, e non solo) e “Ago”, per passare alla più recente realizzata per il campione F1 Lewis Hamilton. Insomma, in quel di Schiranna ogni occasione è buona per ampliare il listino attraverso il binomio con nomi altisonanti ed evocativi, di solito accompagnati da prezzi e raffinatezze tecnico-estetiche altrettanto importanti.
DA COLLEZIONE – Come questa Superveloce Alpine, che non è regalata, ecco: viene via al prezzo base di 36.300 euro (contro i 20.000 della versione standard). Una cifra da moto superpremium, da pezzo da collezione, come effettivamente è. Sì perché ne verranno realizzate giusto 110, in onore della Alpine A110, la piccola berlina francese motorizzata Renault che tra la fine degli Anni 60 e i primi dei 70 si contendeva i podi dei rally automobilistici insieme alla nostrana Lancia Fulvia HF e alla Porsche 911. Frutto della collaborazione tra la casa automobilistica francese e il centro stile di MV Agusta Monaco Design (distaccamento francese con sede nel Principato di Monaco dedicato alle versioni speciali), la Superveloce indossa per l’occasione il blu Alpine d’ordinanza, abbinato all’argento “Ago”. Perché la moto è frutto di una collaborazione tra Italia e Francia, come esplicato anche dalla presenza delle rispettive bandiere riportate sui lati del parafango anteriore.
Centodieci pezzi. Tutti numerati come testimoniato dalla decal in alluminio spazzolato presente sulla piastra di sterzo. Una serie limitata impreziosita poi da altri richiami alla A110, ma non quella storica, bensì quella del più recente remake in listino dal 2017, come la sua antenata anch’essa motorizzata Renault (in questo caso con un 1.8 Turbo, da 252 o 292 CV, a seconda della versione). Sono così presenti la “A” riportata su entrambi i lati della carena, una cinghia in cuoio che corre lungo il serbatoio con impresso il nome della casa transalpina, la sella in alcantara con cuciture blu, i cerchi ruota in nero con razze lavorate. Immancabili le cover in carbonio (parafanghi, pancia della carena, copricatena) così come la presenza dello scarico a tre terminali Arrow, preso dalla versione “Serie Oro”.
SPORTIVA VERA – Una piccola novità si cela anche sotto le carene vintage. Il cuore dell’Alpine è sempre il tre cilindri in linea da 798 cc ma aggiornato all’Euro5. Modifica indolore, visto che si porta via giusto giusto 1 CV. Il che significa 147 CV (che diventano 153 CV grazie allo scarico SC e la centralina rimappata del kit racing previsto per la Oro, compreso nel prezzo) per 173 kg di peso a secco. Col “pieno” saremo intorno ai 190 kg, un fisichino da sportiva vera. “Palestrato” è anche il pacchetto elettronico, gestito tramite il display TFT da 5”: ride-by-wire, cambio elettronico Up&Down, ABS di tipo cornering, controllo di trazione, antimpennata, cruise control, 4 mappe motore e launch control. A chiudere, una finezza, la parabola esterna del gruppo ottico anteriore azzurro: la nobiltà sta nei dettagli.