Una serie limitata che piace così tanto da entrare in produzione. Ammiccante simbolo di una generazione non solo di francesi. La 2 CV in versione Charleston ha compiuto quarant’anni e ce la ricordiamo ancora tutti
DI CARLO MANDELLI
Libera e bicolore
Sfacciata e libera, stravagante ma anche elegante. Una serie che doveva essere limitata e che invece diventa illimitata perché piace talmente tanto da diventare il simbolo di un periodo, di una generazione, di un modo di fare. Quest’anno si celebrano i quarant’anni di Citroën 2 CV Charleston, la bicolore della casa francese che è stata anche l’ultimo modello di 2 CV ad essere uscito dalle catene di montaggio nel 1990, quando è stato decretata la fine della produzione.
Serie limitata, anzi no
L’intenzione di Citroën, al momento del lancio, era quello di produrre solamente ottomila esemplari di Charleston, una serie limitata che celebrasse in modo originale il successo generale della popolarissima 2 CV, classe 1948 e il cui primo modello aveva sotto al cofano un ‘potente’ bicilindrico da 9CV e raggiungeva i 66 chilometri orari di velocità. Le cose però andarono diversamente perché la serie limitata andò subito a ruba e la casa del double chevron pensò bene di farne un modello di produzione normale, apportando qualche qualche modifica.
Lunga vita alla Charleston
I fari con la calotta rossa diventano cromati e gli interni trapuntati e, dopo la serie speciale Spot del 1976, la Charleston diventa un’ex speciale di successo mondiale. Prodotta in serie nello stabilimento di Levallois, entra a far parte del catalogo della gamma Citroën prima con una carrozzeria bicolore bordeaux e nero, la più famosa, poi affiancata da quella giallo-nera e poi ancora grigio chiaro-grigio scuro. Nel pomeriggio del 27 luglio del 1990, per la precisione alle 16.30, l’ultima 2 CV esce dalle catene di montaggio. E’ la vettura numero 5.114.969, ultimo esemplare della Deuche.