Sempre circondato da bellissime ragazze, Ben Bostrom è il prototipo del pilota divo. Il suo fascino alla Elvis e il suo talento ne hanno fatto la star del paddock

Ben Bostrom

Benjamin, meglio conosciuto come Ben o come BB Bostrom,  è il prototipo del pilota Rock alla Elvis. Debutta con un assolo vincente che lo pone all’attenzione mondiale. Era il 1999 e le SBK facevano tappa sulla magica pista di Laguna Seca. I due piloti del team Ducati Vance e Hines misero dietro tutti vincendo una gara a testa davanti ai blasonati protagonisti del Mondiale. Gara uno per il conosciuto e talentuoso Gobert; ma in gara due si impone lo sconosciuto campione AMA in carica, Ben Bostrom.

Una bellezza che abbaglia

Battere soggetti come Foggy, Edwards, Haga e Corser, anche se si conosce bene la pista, non è impresa facile per niente. Ma in pochi si ricordano il podio o i festeggiamenti; tutte le attenzioni erano rivolte alla compagna di questo pilota americano. Bostrom si era presentato a Laguna accompagnato da una ragazza indiana d’America di una bellezza sconcertante.

Altissima, di carnagione scura e lunghi capelli neri raccolti in due trecce, questa splendida ragazza rubò la scena al vincitore sconosciuto di una gara mondiale difficile come Laguna.

Naturalmente l’impresa gli valse il posto in squadra ufficiale e una lunga carriera nel Mondiale dove si impose proprio per il suo stile controcorrente. Ben Bostrom ha davvero creato un nuovo stile e un punto di svolta rispetto agli altri. Bravi, talentuosi ma tutti molto rozzi, diretti, chiassosi e dediti agli eccessi i piloti Usa erano considerati ormai una razza a parte nei paddock.

Il fascino del divo

Ben Bostrom arrivò con un fisico statuario, una faccia da divo di Hollywood e una educazione quasi eccessiva. Parlava a voce bassissima con grande rispetto per chiunque avesse davanti. Era parte di un compatto clan familiare dove mamma, babbo, fratelli e cugini erano tutti coinvolti nelle corse di moto.

Cosa che poi ha fatto scuola con la famiglia Hayden che ha seguito queste orme di grande simpatia, impegno e rispetto. Vestiva semplice: t-shirt vintage e giubbotto di pelle. Portava vistose basette proprio alla Elvis tanto che con il suo meccanico storico Marc ogni sera improvvisavano ballate e canzoni del re del r’n’r o dei Blues Brother. Alle gare arrivava con bellissime moto vintage da enduro degli anni Sessanta restaurate in modo impeccabile. Con questi modi distaccati e molto easy in breve tempo è diventato il punto di riferimento del paddock.

Nessuna può resistergli

Mostruosa la sua capacità di rimorchiare ragazze di ogni tipo, religione e colore che si portava nel motorhome. Ricordo che io e Ringo l’abbiamo sfidato durante un’edizione di Eicma su chi rimorchiava per primo la standista più bella che sedeva su una Honda GP. Dopo lunghi e pietosi tentativi fatti con espedienti di tutti i tipi ci siamo arresi e Ben sorridente ci guarda e dice: «Ora vi faccio vedere come si fa».

Si piazza davanti alla pedana e inizia a fissare in silenzio questa bellissima modella; dopo il primo irresistibile sorriso di Ben scende e gli porta un foglietto con il suo cellulare. Il tutto in trenta secondi. Trenta! E senza parlare. Oltre ad essere bello gentile e rocker, Ben ha anche mostrato un talento notevole come pilota. Dopo essere stato declassato nel team Caracchi si permise di vincere 5 gare consecutive con la moto privata. Incredibile.

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