Triumph Bonneville si rinnova, in tre (diversissime) varianti. Bobber è bella, ben rifinita, più briosa e divertente. Freno anteriore con pinza a doppio pistoncino e motore gustoso per una Street Cup tutta nuova. La Scrambler consente controsterzi e intraversate fino a ubriacarsi sugli sterrati
Prima o poi tutto ritorna. Accade da sempre, in quasi tutti i settori: le tendenze hanno un andamento ciclico e il riutilizzo magistrale di mode, nomi commerciali e design, spesso fa il miracolo. La moto non è certo immune dalle rievocazioni del passato. Del resto, il vintage attrae e, soprattutto, può funzionare alla grande sul piano delle vendite. Anche Triumph porta avanti progetti in questa direzione: piattaforme base declinate in diversi filoni. Come per la mitica Bonneville, che ritorna in tre versioni: Bobber, Street Cup e Scrambler
di Alberto Cecotti
Bobber
È una delle novità più importanti della rinnovata e variegata gamma Bonneville 2016/2017. Creata intorno al bicilindrico 1200 High Torque ereditato dalla T120, la Bobber è diversa nel carattere. Un motore qui più corposo nell’erogazione ai regimi intermedi: a 4.500 giri, potenza e coppia lievitate nell’ordine del 10 per cento, con le relative curve ottimizzate proprio fra i 3.500 e i 5.500 giri. Lo schema del manovellismo a 270 gradi garantisce la fluidità che ha fatto apprezzare questo propulsore.
Bobber è anche un concetto stilistico, con canoni ben precisi, che riprendono un genere in voga sin dagli anni Cinquanta; tra questi, il sellone monoposto, il manubrio alto e l’essenzialità delle forme. Sul piano tecnico si nota, rispetto alla T120, la crescita dell’interasse, che è passato da 1.445 a 1.510 mm, e la riduzione dell’avancorsa, che ora è di 87,9 mm (quote da sportiva) al posto di 105,2, mentre l’angolo di sterzo è rimasto invariato.
Dettagli
Il motore da 77 cavalli sembrerebbe quasi eccessivo osservando la moto, apparentemente da passeggio; ma basta una manciata di curve per scoprire che la ciclistica è sana, e una fonte di divertimento puro.
Equipaggiamento e finiture sono di livello piuttosto alto. Visto il prezzo, è giusto così: 12.700 euro sono una discreta sberla per una moto bella ma con attaccato così poco. Alta la qualità costruttiva: gruppi ottici a led, leve e sella regolabili e gestione elettronica per le principali funzioni, ovvero accelerazione, frenata ed erogazione del motore.
La prova
In sella assumo una postura che non mi è familiare, ma cerco di adattarmi e presto mi viene quasi spontaneo. Gioco un po’ fra i due “riding mode” (asciutto o bagnato) e poi ci metto del mio. Mi impossesso presto della Bobber, in terra spagnola, lungo il giro di prova. Roba da turisti sportivi amanti dei tratti misti e non da aperitivo, come le sembianze della moto mi avevano fatto immaginare.
In definitiva, scopro doti nascoste, anzi proprio invisibili sulla nuova bobberina inglese. Le gomme Avon Cobra trasmettono agio sia sull’asciutto, sia sull’umido. Spinge sempre il motorone, capace di riprese degne di nota e accelerazioni inaspettate. I quasi 230 chili si sentono poco, grazie alla leva importante del manubrio e a un’impostazione favorevole al controllo.
La guida sportiveggiante non è fuori luogo
Un po’ piccolino il serbatoio: 9 litri per un’autonomia di circa 200 km. Quattro le grafiche: Jet Black, Morello Red, Ironstone, Competition Green/Frozen Silver (bicolore). In Triumph hanno anche preparato due “inspiration kit”.
Rivoluzionata anche la serie motorizzata 900 cc, che ha esordito nel 2016 con la StreetTwin (divertente naked minimalista), alla quale oggi si aggiungono altre due versioni piene di appeal: Street Cup e Street Scrambler, che rivitalizzano, rispettivamente, il concetto di café racer di serie e il genere Scrambler, che da nome di moto obiettivamente un po’ troppo abusato (vedi Bmw, Ducati ecc.), è oggi identificabile come un vero e proprio genere motociclistico.
Street Cup
Modello tutto nuovo, che viene presentato come versione urban sports della Bonneville. In sostanza è come la Thruxton per la T120. Equipaggiamento moderno, ovvero appeal classico e sostanza attuale. La ciclistica di base è stata adattata a un uso più sportivo stradale, con angolo di sterzo più chiuso (24,3 gradi al posto di 25,1) e avancorsa ridotta da 102,4 mm a 98,7.
Il manubrio stile Ace bar e l’appendice aerodinamica anteriore rivelano, insieme al codino, lo spirito café racer di questa moto. La strumentazione doppia analogica è ereditata dalla Thruxton. Si notano i nuovi scarichi più corti e il singolo freno a disco anteriore flottante con pinza a doppio pistoncino.
Il motore è in comune con la gemella diversa Street Twin: bicilindrico parallelo 900 cc HT, che sta per High Torque, con manovellismo a 270 gradi, 55 cavalli a 5.900 giri e 80 Nm di coppia a 3.230 giri. Sono numeri che fanno poca scena, ma la resa va oltre le aspettative. La dotazione elettronica prevede acceleratore ride by wire e controllo della trazione, che per altro si può togliere. Le gomme sono firmate Pirelli, le affidabili Phantom.
La prova
Semplice, immediata, la Bonneville Street Cup mi ha sorpreso, pronti via, per l’impostazione di guida; se la guardi sembra bassa, ma in realtà non carica i polsi. Il motore è già noto: molto gustoso, diverte senza mai aggredire; perdona anche chi non è un mago della guida e non delude chi vuole strapazzarlo un po’, facendolo girare alto con piglio sportivo.
I freni certo non mordono, ma alle velocità consone a questa moto, schiacciando a dovere, rallentano con energia. Sono adatti a chi non ha molta esperienza e perciò è a rischio di frenate scriteriate, a impulso. Aria addosso? Piegando le braccia (com’è giusto che sia, tecnicamente e stilisticamente), il cupolino taglia il giusto e alleggerisce la pressione. La moto è svelta nel misto e coerente con le traiettorie, con un comportamento neutro e stabile, specie se il fondo è molto buono come quello che abbiamo trovato in terra iberica.
L’abbinamento ruota anteriore da 18 pollici e posteriore da 17, insieme alla gomma dietro da 150, è azzeccato. Se ci fosse la sesta marcia, la Street Cup sarebbe un riuscito compromesso fra svago, stile e versatilità, intesa come turismo a piccolo raggio. Disponibile nelle colorazioni Racing Yellow e Jet Black, entrambe abbinate al secondo tono Silver Ice, la nuova Bonneville Street Cup costa 10.600 euro.
Street Scrambler
Questa Bonneville cambiata molto più di quanto sembri. Ovvio che l’impronta del vestito è rimasta fedele ai canoni, guai il contrario; ma i ritocchi ai dettagli hanno un loro perché. In primis il telaio, differente da quello della Street Twin, con la parte posteriore modificata, e le pedane del passeggero asportabili. Si può montare il sellino aggiuntivo, oppure il portapacchi, entrambi belli da vedere.
Si fanno notare le pedane serie da fuoristrada, con la parte in gomma staccabile, come pure la piastra inferiore di protezione di motore e telaio (in materiale plastico), i sostegni del faro anteriore in alluminio, la tabella laterale porta-numero (a sinistra), gli attacchi del parafango inediti e l’impianto di scarico di nuova conformazione e design, che è un forte elemento caratterizzante con il suo doppio finale.
Segni particolari
Look a parte, rispetto alla cuginetta Street Twin, la Street Scrambler si distingue per il manubrio più alto e largo, la ruota anteriore da 19 pollici (dietro 17) che conferma la maggior vocazione allo sterrato e differenti quote ciclistiche come l’avancorsa, che cresce a 109 mm, l’angolo di sterzo, più ampio di mezzo grado, e il freno anteriore.
Il motore di base è l’ultimo 900 HT, ma la configurazione dedicata alla scramblerina vede una diversa curva di coppia, con il valore massimo di 80 Nm che scende di quota, a 2.850 giri. I 55 cavalli, in questo caso, sono espressi a 6.000 giri.
La Street Scrambler è in arrivo a fine febbraio con tre colorazioni: Jet Black, Matt Khaki Green e Korosi Green/Frozen Silver con filetti dipinti a mano, a un prezzo, rispettivamente, di 10.800, 10.925 e 11.050 euro. Per tutta la nuova serie Bonneville 900 è disponibile il kit di depotenziamento che rende tutti i modelli accessibili agli utenti con patente A2.
La prova
Eccomi a cavallo: qui gioco in casa, con un’impostazione per me ottimale. Cerco subito la possibilità di togliere i controlli elettronici: in questo caso, traction control e Abs sono disinseribili e questo mi dà la possibilità di affrontare i fondi sterrati con un approccio più tecnico e, perché no, divertente. Infatti… Born for freedom and fun, come giustamente recita lo slogan di presentazione, per me vale (anche) la libertà di controsterzare e intraversare a piacimento. E la Street Scrambler lo consente.
Su asfalto non delude, anzi, è ancora più a suo agio con una guida rotonda da passeggio. Ma anche adottando una guida brillante non è facile metterla in crisi. Qui un plauso va anche alle “scarpe” dual purpose Metzeler Tourance, performanti su asfalto, tranquille e affidabili in fuoristrada, se non si chiede loro troppo e si usano con cautela.
Le schede tecniche
Bonneville Bobber
Motore Bicilindrico in linea trasversale 1.200 cc, 4 tempi, 8 valvole raffreddato a liquido, Euro 4, cambio a sei marce
Prestazioni Potenza max: 77 cv (57 kW) a 6.100 giri Coppia max: 11 kgm (106 Nm) a 4.000 giri
Sospensioni Forcella KYB da 41 mm Monoammortizzatore KYB
Freni Anteriore: un disco da 310 mm; posteriore: disco da 255 mm (ABS)
Pneumatici Anteriore Avon Cobra 100/90-19; posteriore 150/80-16
Altezza sella 690 mm
Capacità serbatoio 9 litri
Peso a secco 228 Kg Prezzo da 12.700
FASCINO RÉTRO
Look minimalista, sella monoposto, mono ammortizzatore nascosto e le “grasse” Avon Cobra a mordere l’asfalto: un omaggio, in chiave contemporanea, alle special col telaio rigido degli anni Cinquanta.
Street Cup
Motore bicilindrico in linea trasversale 900 cc, 8 valvole, raffreddato a liquido, Euro 4, cambio a 5 marce.
Prestazioni Potenza max 55,1 cv (40,5 kW) a 5.900 giri. Coppia max 8,2 kgm (80,0 Nm) a 3.230 giri
Sospensioni Forcella KYB da 41 mm. Doppio ammortizzatore Kyb a precarico regolabile
Freni Anteriore monodisco da 310 mm; posteriore disco da 255 mm
Pneumatici Anteriore Pirelli Phantom 100/90-18”; posteriore 150/70-17”
Altezza sella 780 mm
Peso a secco 200 kg
Capacità serbatoio 12 litri
Prezzo 10.600 euro f.c.
L’URBAN SPORT PER TUTTI
Sella a proiettile, cupolino minimal in tinta, protezioni forcelle sportive, silenziatori a megafono e il carattere street racer. Una moto per la città e i viaggi lunghi lontano dalle autostrade.
Street Scrambler
Motore bicilindrico in linea trasversale 900 cc, 8 valvole, raffreddato a liquido, Euro 4, cambio a 5 marce.
Prestazioni Potenza max 55,1 cv (40,5 kW) a 5.900 giri. Coppia max 8,2 kgm (80,0 Nm) a 3.230 giri
Sospensioni Forcella KYB da 41 mm. Doppio ammortizzatore Kyb a precarico regolabile
Freni Anteriore monodisco da 310 mm; posteriore disco da 255 mm
Pneumatici Anteriore Metzeler Tourance 100/90-18”; posteriore 150/70-17”
Altezza sella 792 mm
Peso a secco 206 kg
Capacità serbatoio 12 litri
Prezzo 10.800 euro f.c.
NATA E CRESCIUTA LIBERA
Il classico profilo Bonneville, linee pulite, nuovo telaio con ammortizzatori posteriori più lunghi, cerchio anteriore da 19” e la predisposizione genetica a ben comportarsi su ogni tipo di terreno.
La moto pesa 206 chili, che non sono pochi, ma consente un bel controllo e agilità in tutte le situazioni. Il motore gira pieno, dà soddisfazione senza essere mai ruvido, sa anche allungare all’occorrenza e tenere la marcia. Mostra più dei cavalli che ha… La moto è solo un po’ bassina (luce a terra), sia di telaio, sia di pedane, per cui non è difficile strisciare su asfalto, in curva o, ancor peggio, spanciare in off road. Ma quella, poi, sarebbe tutta un’altra storia…