Ritmo, improvvisazione e virtuosismo strumentale. La musica jazz, con la sua grande espressività, festeggia un secolo dalla prima incisione su disco in vinile e, per l’occasione, lo Spazio Officina di Chiasso, in Svizzera, ha allestito un percorso espositivo che abbraccia cento anni di un fenomeno musicale e sociale così dirompente.
Fino al 30 aprile 2017, la mostra Un secolo di jazz, la creatività estemporanea ne ricostruisce la storia visiva attraverso la grafica e la passione di molti artisti. L’esposizione presenta copertine di dischi, manifesti che, per la loro bellezza, sono riconosciuti come vere e proprie opere d’arte, locandine, cartoline, copertine di libri. Ma anche dischi, reportage fotografici di momenti e incontri storici della storia del jazz e dei suoi personaggi, splendidi grammofoni della fine del 1800 e del 1900, strumenti musicali rari, spartiti e edizioni divenute celebri, punti d’ascolto e spezzoni di film, come il famoso The Jazz Singer, film culto del 1927 che segna la nascita del cinema sonoro.
Le cover e i manifesti jazz hanno coinvolto grafici e artisti di grande incisività, da Josef Albers a Max Huber, da Andy Warhol a Guido Crepax, che hanno proposto soluzioni cromatiche e compositive raffinate e innovative. Figure di calibro internazionale, che hanno contribuito a raccontare una nuova era e uno dei maggiori apporti culturali del Novecento per la sua estemporaneità.
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