iFoodies Award 2016: BMW premia le eccellenze italiane

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È nella passione, nella voglia di costruire qualcosa che lasci il segno, che si crea l’eccellenza. Un traguardo mobile che, anche quando sembra ormai raggiunto, si sposta un po’ più in là. È questa la filosofia delle persone di successo: non smettere di generare idee, ma cercare costantemente qualcosa di innovativo.

L’Italia, di eccellenze, è ricchissima, tanto da spingerci a viaggiare attraverso i suoi territori alla scoperta di ciò che può offrire. Il progetto iFoodies nasce da qui, dal desiderio di unire e promuovere le aziende agricole italiane che producono secondo principi di sostenibilità e biodinamicità. Lanciata nel 2013, in tre anni l’App iFoodies powered by BMW Italia, con oltre centomila download, si attesta al vertice delle applicazioni più scaricate nel nostro Paese nel settore food.

iFoodies nasce con una visione diversa dalle altre app del settore. È rivolta al viaggiatore, ovvero a colui che sceglie e che organizza il viaggio con l’intenzione di scoprire un territorio. iFoodies lo guida a conoscere i prodotti e i produttori, e lo fa selezionando quelle realtà dell’agroalimentare che eticamente lavorano per la terra e verso la terra, come un amplificatore che, gratuitamente, consiglia loro le destinazioni.

A oggi sono oltre tremila le aziende agricole inserite nel progetto iFoodies, tutte realtà molto apprezzate, che rappresentano le eccellenze del territorio. Per questo motivo, con iFoodies Award 2016 si sono volute premiare quelle che hanno ottenuto un più elevato riscontro di gradimento sulla piattaforma attraverso le preferenze espresse dagli utenti, in linea con la filosofia dei like dei social network. La premiazione tuttavia è simbolica, fatta con il cuore, e non intende stabilire un ranking di valori, quanto piuttosto contribuire alla promozione della cultura del territorio e alla valorizzazione di quelle aziende medio piccole che contribuiscono alla ricchezza alimentare e culturale del nostro Paese.

Nel 2016, a ricevere il maggior numero di like è stata l’Azienda Agricola Biodinamica San Valentino di Rimini, nata nel 1990 e situata a pochi chilometri dal mare, sulle colline riminesi che guardano verso il Monte Titano. Un’esposizione particolare, che crea un microclima unico che si avverte anche nei loro vini biodinamici. Il progetto dell’Azienda San Valentino punta a valorizzare i vini locali, in particolare il Sangiovese di Romagna, dove tutta la produzione è rivolta al rispetto totale della terra.

Secondo posto per la Cooperativa La Collina di Reggio Emilia, nata nel 1975 da un gruppo di giovani di Reggio Emilia mossi dalla volontà di unire vita, lavoro e accoglienza del disagio sociale, che lavora seguendo il metodo di agricoltura biologica nelle coltivazioni e nell’allevamento, garantito da ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale. L’interesse per il rispetto della natura e della terra ha portato la Cooperativa ad approfondire la conoscenza del metodo di agricoltura biodinamica concepito negli anni Venti da Rudolf Steiner, fondatore della scienza antroposofica che, nel 1996, diventa il metodo di coltivazione praticato in tutta l’azienda, continuamente approfondito grazie al contributo di ricercatori come Eugene Kolisko, Ehrenfried Pfeiffer, Maria Thun, Alex Podolinsky. La Collina è concepita come una sorta di grande famiglia in cui si lavora e si vive insieme, seguendo un’unica regola fondamentale: lavorare con passione e produrre alimenti sani e genuini, con un grande senso di responsabilità nei confronti del consumatore, dell’ambiente, del creato. Sensibile alle tematiche della sofferenza, la Cooperativa è aperta verso chi ha bisogno d’aiuto, disponendo di un settore socio-assistenziale dove i tossicodipendenti possono intraprendere un percorso di reinserimento nella società.

Al terzo posto, la Società Agricola La Chèvre Heureuse di Saint Marcel, Aosta, sostiene che La capra deve anzitutto essere felice. Questo il mantra, ereditato da un allevatore francese, che ha guidato la nascita dell’Azienda dal 2003, quando Ruben e Roberta hanno deciso di trasferirsi a Champremier con le loro capre. La felicità di questi animali sta nella libertà del pascolo. Ruben e Roberta lavorano il latte dei loro animali, munto a mano nel piccolo caseificio domestico, e i processi che portano alla nascita dei formaggi dal latte crudo sono privi di automazione. Vengono prodotte robiole, tome stagionate di capra o miste, e caprini freschi.

Non solo food in senso stretto: iFoodies Award 2016 prevede anche la categoria Extra iFoodies, che si propone di identificare quelle realtà, persone, istituzioni o iniziative che, a vario titolo, contribuiscono a diffondere la cultura enogastronomica in Italia e nel mondo.

A distinguersi, in questo senso, è stato l’innovativo progetto editoriale Dispensa realizzato in maniera totalmente indipendente, che punta sull’estrema qualità della forma, dei contenuti e della fotografia. Si tratta di una rivista nata nel 2013 e cresciuta molto velocemente, tanto da essere distribuita anche all’estero. Con il sottotitolo Generi alimentari e generi umani, la narrazione gastronomica si interseca a quella umana, andando a scovare storie particolari, raccontate nel modo più incisivo possibile.

Anche la città meneghina è stata protagonista con una selezione di oltre trecento locali del cuore. Alcuni intramontabili, altri appena aperti. Posti di tendenza, o luoghi in cui si è fatta la storia della cucina italiana. Gestiti dai più bravi chef italiani, oppure da famiglie o gruppi di amici. Impostati sulle ricette milanesi, o aperti alla contaminazione totale. In comune hanno la qualità e la passione che riversano nel loro lavoro, che sia un piatto d’avanguardia, un hamburger o un cocktail. La sezione Speciale Milano – suddivisa in due categorie, Mangiare e Bere – è stata lanciata nell’aprile del 2015 in occasione Expo, ottenendo un grande successo di pubblico.

Il locale più apprezzato dagli utenti dell’app iFoodies è il Mag Café. Flavio Angiolillo e Marco Russo – barman con esperienza internazionale – lo gestiscono svolgendo un lavoro frizzante e facendo divertire i clienti con la musica blues e jazz che accompagna le serate, i cocktail serviti nel giusto bicchiere, e i gadget che creano una sorta d’interazione con il cliente. Ma il Mag Café cela una zona segreta e impenetrabile ai più: lo speakeasy 1930, ricavato in bunker della Prima guerra mondiale. Nati in America durante il proibizionismo, gli speakeasy erano locali nascosti all’interno di altre strutture, dove si vendevano illegalmente bevande alcoliche. Posti che in pochi conoscevano, dove bisognava parlare a bassa voce – da qui l’etimologia del termine – e in cui si accedeva pronunciando una parola segreta. Flavio e Marco hanno voluto creare un locale basato su questo concetto, dove può entrare solo chi possiede una tessera, di solito donata ai clienti più affezionati.

Secondo posto per il ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia, che oggi vede in prima fila la figlia Stefania e in cucina Fabio Pisani e Alessandro Negrini che, evolvendosi con semplicità, sono stati bravissimi a continuare la tradizione di un locale che ha più di cinquant’anni di storia.

Infine, al terzo posto, il ristorante Erba Brusca. Nato come prosecuzione di un vecchio e glorioso locale milanese – l’Osteria del Tubetto, che Alice Delcourt, insieme a Cesare Battisti e a Danilo Ingannamorte del Ristorante Ratanà ha deciso di recuperare – è ubicato al confine tra campagna e città, dove una volta c’erano le marcite. È stata la sua collocazione a ispirare l’idea di un ristorante che fosse un collegamento tra campagna e città, in cui si lavora nell’orto e poi si passa in sala, in un ristorante che si propone come anello di congiunzione con la dimensione rurale.

Il progetto iFoodies, quindi, è nato per offrire a tutte le realtà enogastronomiche diffuse sul nostro territorio le stesse opportunità che hanno avuto, in passato, le aziende agricole vitivinicole. Non vengono segnalate solo aziende biologiche e biodinamiche, ma anche artigiani che seguono la filosofia del buono, pulito e giusto, e che hanno un approccio alla sostenibilità intelligente. Le varie aziende vengono geolocalizzate con appositi marker personalizzati che portano alle relative schede di approfondimento, dove è possibile reperire informazioni tecniche, tipologie dei prodotti, prezzi, foto e contatti.

Proprio come accade per le aziende e i locali selezionati, iFoodies costruisce il suo successo con la passione e la ricerca incessante di nuove realtà che, grazie alla ricchezza del territorio italiano, sono in continua crescita ed evoluzione.

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