Luke Pelletier, coccodrilli a tinte forti

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ARTISTI RIDERS

Originario del North Carolina, Luke Pelletier ha svelato al mondo la sua arte dai tratti fumettistici. Le sue opere, con coccodrilli e palme di cocco, stanno conquistando Los Angeles

Luke Pelletier

Non ho moto, non l’ho mai guidata, e non ho tatuaggi; non sono muscoloso, non so suonare, ma mi piacciono molte delle cose che non ho potuto o non ho saputo fare. Sarei stato un buon passista. Io avrei voluto e vorrei vivere con la camicia hawaiana (alternandola con quelle mexican western) perennemente indossata come Luke Pelletier, che a 24 anni è già in corsia di sorpasso a Los Angeles (ma noi Riders diciamo LA. Anzi, diciamo I Love LA, come Randy Newman, 1983). Luke Pelletier è un artista Riders.

Be’ il fisico possente ce l’ha e non ha tatuaggi tribali da barista freestyle. Crea bellissimi fumettosi coccodrilli, scimmie e hot rod, tratti dal suo immaginario.

Chi è Luke Pelletier

Luke Pelletier è un giovane del North Carolina sbarcato due anni fa a LA e ora richiestissimo. È già al lavoro per Rvca, mitica compagnia del surf wear, e per Dark Star Skate. E noi insieme a lui corriamo, suoniamo in una band sgangherata, punkeggiante di LA, che cambia nome a ogni incisione, e che ora si chiama The See Ya Later.

Stiamo andando con una Thunderbird decappottabile in un tiki bar, in un electric eden o verso un bowling della Paullese. Noi ci abbuffiamo di tacos senza rimorsi, al bowling siamo dei Jesus, collezioniamo ombrellini colorati da cocktail, giochiamo a minigolf negli amusement park di fianco alle highways. Chi non ha mai desiderato un coccodrillo e una palma gonfiabile?

Flip flops e testa di scimmia scolpita nella noce di cocco, con cannucce giganti rosse e bianche a strisce e froze strawberry margarita che straborda in mano e tucani e pappagalli di legno attorno. This is Luke: determinato, onnivoro, entusiasta, ossessionato dalle immagini e dai colori. Lui non ama mettere i telai ai suoi quadri ma anelli come ai teloni dei circus. We love LA! Dobbiamo andare veloci, noi di LA. We love LA!

Articolo di Antonio Colombo, Gallerista

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