Il 14 marzo sembra esser diventato, nel bene e nel male, un giorno importante per il mondo scientifico. Data già di per sé rilevante perché giorno in cui nacque Albert Einstein e giornata mondiale del pi greco; ora sarà anche ricordata come data in cui Stephen Hawking lasciò questo pianeta all’età di 76 anni. Secondo Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Potremmo ignorare il tutto, ma sembra che l’universo stia cercando di dirci qualcosa…
Uomo tra i più intelligenti del pianeta e della storia non si fermò di fronte ai suoi limiti fisici, causati da una forma particolare di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) contribuì alla conoscenza dei processi alla base dei buchi neri, della cosmologia quantistica e dell’origine dell’universo. Inoltre grazie alle sue collaborazioni portò diversi scienziati all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche come quelle sul multiverso, sulla formazione ed evoluzione galattica e sull’inflazione cosmica.
Titolare della cattedra lucasiana di matematica all’Università di Cambridge per trent’anni, dal 1979 al 2009, è stato fino alla morte direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Membro a soli 32 anni della Royal Society, Royal Society of Arts e Pontificia Accademia delle Scienze, nel 2009 ha ricevuto dal presidente statunitense Barack Obama la Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America.
Oltre alle sue opere scientifiche, Hawking fu un eccellente divulgatore di argomenti e concetti molto complessi come la meccanica quantistica e la cosmologia. La capacità di sintesi e l’ironia lo portarono ad essere compreso e amato dal mondo intero, proprio come fece a suo tempo Albert Einstein. Ora gli indizi sono quattro…
