Mike Giant, il maestro dei tatuaggi

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Più che un tatuatore, Mike Giant è un artista, un graffitaro della pelle, fondamentalmente uno spirito libero. Le sue incisioni sono opere uniche

MIKE GIANT

MIKE GIANT

Mike Giant è un grande dei graffiti, un maestro riverito del tatuaggio e un colosso del disegno in bianco e nero. Nato nel ’71, è stato uno dei protagonisti della scena underground di San Francisco, città dove hanno origine le ruote urban alternative, ovvero quelle degli skate, attività di cui Giant è stato un funambolo. In seguito, si sarebbero integrate con le due ruote di quei matti delle bici a scatto fisso, e Mike ne divenne subito partecipe e quasi guru.

MIKE GIANTUn’arte la sua, che meriterebbe la copertina di questa rivista perché è un vero cavaliere gigante delle strade, che marchia con la sua tag Giantone. Sempre pronto alla fuga dai vari sceriffi, compreso il sindaco di Albuquerque che lo voleva in manette. Cosa che non gli riuscì. La sua macchinetta da tatuaggio incide la pelle con la velocità e precisione di una MotoGP e lui ne è campione indiscusso. Oggi, per i suoi tatuaggi, occorre una buona raccomandazione.

Arte e moto

Con concentrazione buddista (lo è), traccia i disegni che l’hanno portato a essere il gigante della grafica underground. Da quando si è spostato a Boulder, lo troviamo in sella a una Indian Scout nera. La moto, assieme alle Hotrod, compaiono sempre più spesso nel suo universo; sono in buona compagnia, fra belle donne, biciclette, rapper, topolini, teschi, maghi, diavoli e madonne. Mike non ha paura di correre né con le ruote né con l’inchiostro. Nelle sue intricate tavole non sbaglia un colpo.

Che ci fa un tatuatore qui, fra cocktail di gamberetti, flûte e opere con libretto di istruzioni incluso? Li schiva da biker esperto; ha la sicurezza e folle ingenuità di chi gode ad avere il vento tra i capelli. Le maglie della critica post concettuale si allargano anche da noi; e scopriamo che nelle stanze dell’arte hanno diritto di cittadinanza anche tipi come Robert Crumb e Robert Williams oppure tipacci come Joe Coleman. Aneddoto: aveva realizzato un dispositivo per estrarre rapidamente un manganello. Guai ad affrontarlo per le strade.

Articolo di Antonio Colombo, Gallerista

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