MT-09 2021, Yamaha marca il territorio

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Più asciutta, tecnologica e veloce. La tricilindrica vuole confermarsi come moto da battere nel settore delle naked medie. Z900 e 790 Duke sono avvisate

Articolo di Alfredo Verdicchio

È da anni che la tre cilindri di Iwata detta legge nel segmento delle naked sportive di media cilindrata, con la sola Kawasaki Z900 a contenderle il titolo di più venduta, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo. Ad oggi si sono poi aggiunte altre pretendenti di valore, veloci, aggressive e con tanta tecnologia in più, con la KTM 890 Duke R che ne è la diretta concorrente anche per filosofia. Ecco perché la MT-09 si rivoluziona senza dimenticare quali sono i valori che l’hanno resa quel che è, una delle naked più apprezzate degli ultimi cinque anni: sportività, leggerezza, adrenalina. E anche per sistemare quei tre difettucci che l’hanno sempre caratterizzata: gestione del gas perfettibile, cambio poco fluido e stabilità sul veloce. 

Così cambia tutto, dal look alla meccanica, dalla ciclistica all’elettronica. E se gli ultimi tre aspetti potremo valutarli tra qualche mese, sul design non neghiamo qualche perplessità. Premesso che le immagini spesso ingannano, ammettiamo di avere qualche dubbio sulla riuscita estetica del faro anteriore, con quell’elemento circolare centrale che ricorda vagamente i Mecha degli anime giapponesi anni Ottanta (se non addirittura il cuore di Iron-Man). Una scelta stilistica di rottura con il modello attuale che sta già facendo tanto discutere sui vari forum motociclistici.

A piacerci è invece l’idea di minimalismo estremo, con l’eliminazione di tutto ciò che è superfluo anche nell’ottica di perdere qualche chiletto. Il serbatoio mantiene il family feeling con le sue linee scolpite ma è più compatto, mentre la zona della coda ha le plastiche ridotte all’osso, tanto che la struttura reggisella resta in bella vista. La moto è così più snella e filante, con il telaio che diventa elemento principe del design e fa uno step evolutivo: sempre doppio trave, sempre in alluminio, cambia forma, ha pareti più sottili e un diverso studio delle rigidità. Stesso procedimento per il forcellone, non più a banana e con il perno montato all’interno del telaio. Tutte manovre, sommate a una taratura differente delle sospensioni, che dovrebbero accrescere la stabilità sul veloce senza compromettere quell’agilità nello stretto che ha fatto la fortuna della MT-09 (e di tutte le MT in generale).

Il tre cilindri non è stato risparmiato, anche perché bisognava aggiornarlo all’Euro5. Ora l’anima della naked di Iwata è più grosso (889 cc), più potente (119 CV, quattro in più), più muscoloso (93 Nm a 7000 giri, 1400 più in basso), più leggero (-700 gr), con pistoni, bielle, alberi a camme inediti. Non sono stati risparmiati nemmeno lo scarico (corto, compatto e più leggero di 1,4 kg), l’acceleratore, sempre elettronico ma con inediti sensori (sarà sparita la risposta brusca del triple al richiamo del gas?) e la trasmissione: la frizione si alleggerisce, i primi due rapporti si allungano (per via della maggiore coppia ai bassi) e gli innesti puntano a una maggiore fluidità di entrata grazie a nuovi componenti e a un quickshifter Up&Down di serie.

Questa MT-09 ha così tanta carne al fuoco che è un attimo perdersi qualcosa, soprattutto quello che non si vede come l’elettronica, componente tanto intangibile quanto fondamentale per competere ad armi pari con le dirette concorrenti. Così arriva la piattaforma a 6 assi, presente su tutte le ultime moderne naked sportive grazie alla quale fanno il debutto un inedito sistema di controllo della derapata (SCS, Slide Control System), l’antimpennata e il controllo di frenata (Brake Control) che, modulando autonomamente la pressione su entrambi i freni, affianca l’ABS dando vita a un sistema di tipo cornering. Oltre al controllo di trazione e le mappe motore, già presenti.

Insomma, un pacchetto di sistemi elettronici completo che va a mettere la ciliegina su di un lavoro di rinnovamento davvero profondo. È chiaro che la nuova MT-09 vuole marcare il territorio, mettere in chiaro da subito che è lei la regina delle streetfighter medie, il punto di riferimento, la moto da battere. Non sarà facile perché le rivali si chiamano Kawasaki Z900, KTM 890 Duke R e Triumph Street Triple, ma la MT-09 di assi da giocare sembra averne parecchi, anche il peso: 189 kg in ordine di marcia, ben 4 in meno rispetto al modello attuale.
Per poterla vedere e toccare bisognerà attendere fino marzo del prossimo anno.

SCHEDA TECNICA

Motore
Tre cilindri a 12 valvole, Euro5
Cilindrata 889 cc
Raffreddamento a liquido
Alimentazione iniezione elettronica con acceleratore Ride by Wire
Frizione multidisco con antisaltellamento
Cambio 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 119 (87,5)/10.000
Coppia Nm (kgm)/giri 93 (9,48)/7000

Ciclistica
Telaio doppio trave in alluminio
Inclinazione cannotto di sterzo 25°
Avancorsa 108 mm
Interasse 1430
Forcella a steli rovesciati da 41 tutta regolabile
Mono completamente regolabile
Freno anteriore disco 298 mm con pinze radiali a quattro pistoncini
Freno posteriore disco 245 mm con pinza a singolo pistoncino
ABS con Brake Control
Pneumatico anteriore 120/70-17”
Pneumatico posteriore 180/55-17”

Dimensioni
Lunghezza 2090 mm
Larghezza 795 mm
Altezza sella 825 mm
Serbatoio carburante 14 lt
Peso 189 kg in ordine di marcia

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