Nicola Dutto è pronto per la Dakar. Chi lo dice è Marc Coma, Direttore Sportivo e cinque volte vincitore della storica competizione che, durante l’Afriquia Merzouga Rally tenutosi la settimana scorsa, ha avuto un ruolo decisivo nel condividere con i piloti tutta la sua sconfinata conoscenza in termini di tecnica di guida, strategia di gara e navigazione GPS.
Da vecchia volpe qual è, però, Marc – affiancato da altri due coach di tutto rispetto, Giovanni Sala e Jean Brucy – nel corso del rally africano ha monitorato da vicino i concorrenti, sia al via che nei passaggi sulle dune lungo il percorso, soprattutto i piloti che si affacciavano per la prima volta alla disciplina, tenendoli d’occhio per tutti i sei giorni di gara.
L’aveva detto fin da subito il professor Coma: «Chi termina il Merzouga è pronto per la Dakar». Ebbene, tra chi l’ha finita c’è anche Nicola Dutto, il cui obiettivo è proprio presentarsi ai nastri di partenza della prossima edizione del rally più avventuroso e difficile al mondo.
In vista di questo Nicola si sta preparando da tempo. L’Afriquia Merzouga Rally è stato per lui un banco di prova importante per testare abilità sulle dune e capacità di navigazione, esame che ha superato a pieni voti riuscendo a portare a termine la gara come unico pilota paraplegico a correre con i normodotati. Il rally – tenutosi dal 7 al 12 maggio nella regione di Merzouga con 76 moto che hanno tagliato il traguardo dopo che 19 si sono ritirate – è famoso per le condizioni particolarmente impegnative che mettono a dura prova la navigazione e la resistenza dei partecipanti.
Assistito in modo encomiabile da Julian Villarrubia e Pablo Toral, il pilota cuneese è arrivato al traguardo dopo aver affrontato le grandi dune del deserto africano per quasi una settimana di gara, con temperature roventi e tempeste di sabbia. Un’impresa storica, per cui Nicola ha lavorato duramente e che gli ha dato ulteriore sicurezza nelle sue indiscutibili competenze di pilota e navigatore, ma anche di persona tenace, risoluta e forte.
La passione per la moto lo accompagna, infatti, da quando aveva ventidue anni, e non è mai stata messa in dubbio neanche quando, nel 2010, un incidente l’ha reso costretto su una sedia a rotelle, senza comunque portargli via la vita per cui ha sempre combattuto con passione: quella della polvere e del fango delle corse.
Il campione di motociclismo – che si è distinto dal 2004 al 2009 per due vittorie a livello europeo nella categoria Baja, oltre che per due titoli italiani – grazie ad alcune modifiche alla sua moto, nel 2012 è risalito in sella alla KTM e ha potuto correre la Baja Aragon in Spagna, una competizione di riferimento in Europa, con 500 chilometri da percorrere in due tappe. L’anno successivo è riuscito a gareggiare alla Baja 500 in Messico, 800 chilometri non-stop su un tracciato particolarmente difficile e faticoso. Quel giorno è stato il primo pilota paraplegico a gareggiare nel Mondiale Desert Race. Nel 2015, correndo accanto a piloti normodotati durante il Mondiale Baja, ha conquistato il quarto posto assoluto classificandosi come primo tra gli italiani.
Ma la sfida più grande è alle porte: il prossimo gennaio Nicola parteciperà alla Dakar, il rally raid più duro al mondo, e sarà il primo pilota paraplegico a competere nella categoria moto.